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Le origini del Tai Chi tra storia e leggenda

Il nome viene tradotto variamente come boxe del termine infinito o anche boxe del lungo termine.

Potrebbe anche esser definita  boxe della estrema polarità, la boxe che sfrutta i  punti limite di due opposti poli.

 

Il Tai Chi chuan ha una storia millenaria, le cui origini rimangono tutt'oggi avvolte nella nebbia, benchè siano tramandati diversi racconti che si perdono tra storia e leggenda.

All'inizio del VI secolo d.C. si narra che il monaco Bodhidharma, proveniente probabilmente dall' India meridionale, fondatore del buddismo Ch'an (Zen in lingua Giapponese) arrivò nel primo tempio Shao Lin Cinese e insegnò ai monaci degli esercizi fisici di respirazione destinati a ridare vigore al corpo provato dalle lunge ore di meditazione e a facilitare il consegiumento dell'unità fra mente e corpo. Tali esercizi sono andati codificandosi col nome di Qi Gong, e l'attribuzione leggendaria che se ne dà trova pareri divergenti, giacchè testi riscoperti negli ultimi 15 anni testimoniano di scritti Daoisti ancor più antichi con illustrazioni e spiegazioni dettagliate.

Durante la dinastia Tang (618-907) sulla montagna Wudang un prete Daoista di nome Li Dao Zi praticava un'arte chiamata Boxe lunga delle origini, assai simile alle 37 forme del Tai Chi.

 

Uno dei racconti più diffusi sulle origini del Tai Chi Chuan ha per protagonista Zhang San Feng, il quale visse e insegnò nella provincia dell' Hubei sui monti Wudang tra i secoli 1200 e 1300 d.C.

Egli era un esperto di Arti Marziali e si dice che un giorno si trovò ad essere testimone della lotta tra una gru e un serpente. Zhang San Feng comprese da questa osservazione che i movimenti circolari e continui sono da preferire a quelli rettilinei e interrotti. Si rese conto che in combattimento la morbidezza e la flessibilità prevalgono sulla durezza e sulla forza, come tra l'altro ben espressi nel Lao Tzu. Trasse da questi principi lo spunto e l'ispirazione per l'elaborazione delle forme del Tai Chi Chuan.

Quest' arte segue la guida dei Classici Daoisti, e praticata congiuntamente al Qi Gong e alla Meditazione, assicura col lavoro costante, una profonda trasformazione sia a livello interno che esterno, permettendo di godere di buona salute anche in età avanzata.

Vi rimando a questo Link con una raccolta di articoli sul Tai Chi Chuan ben noto negli ambienti medico scientifici e non solo, che ne valutano ed evidenziano i  benefici.

Si tratta della più interna delle Arti Marziali. Nel Tai Chi Chuan l'allenamento fisico muscolare è  importante quanto quello sul respiro, assieme permettono lo sviluppo delle energie interne e la loro ottimale circolazione.

 

Per praticare il Tai Chi Chuan quello che occorre è solo una profonda dedizione e la costanza, grande pazienza e una apertura psicologica che possa permettere di superare le barriere culturali che delimitano la visione del mondo alla regione nella quale siamo cresciuti.

 

La saggezza del Dao è tanto vasta da sfuggire spesso alle griglie della logica analitica degli Occidentali, leggera come le nuvole, invisibile come l'aria, essa permea il creato.

Comprendere i principi del pensiero Daoista e seguire il cammino da essi suggerito

è una sfida e al contempo una grande opportunità.

A prima vista, e soprattutto osservando chi pratica esclusivamente lo stile Yang, potrebbe

essere scambiata per una danza o anche per una dolce ginnastica, ma bisogna ricordare sempre

che essa è molto  più che questo, e il mio suggerimento è quello di non fermarsi semplicemente

a questa visione.

Nell'ultimo secolo questa nobile Arte è diventata via via più popolare al di fuori dei confini della

Terra di Mezzo e come spesso accade per tradizioni così antiche e ancora tanto sconosciute, rischia pian piano di essere depauperata della sua anima originale, che resta quella di un'Arte Marziale

a tutti gli effetti. Nel Tai Chi Chuan non si combatte  per offendere l'avversario, ma solo per neutralizzarlo, evitando di essere offesi, compiendo un lavoro di ascolto delle forze presenti sul campo.

 

Lo studio del Tai Chi Chuan necessita la vita intera, tanto vaste sono le implicazioni che esso ci suggerisce. E' indubbio che solo una buona conoscenza Daoista sulla conservazione e la coltivazione della vitalità ci permetterà di addentrarci in profondità', giacchè si tratta di un Universo ben piu' vasto di quanto si possa immaginare, e le indicazioni, trascritte in antichi testi sparsi nei reconditi villaggi Cinesi, ad opera dei saggi Daoisti, sono tutt'oggi in via di traduzione,  tramandati per via diretta dei Maestri ad alcun  uomo effimero.

"  La calma è imponente come la vetta delle montagne,
 
cerca in alto la sua grandezza.
 
 Il movimento si ferma sul lago, in silenzio:
 
cerca i suoi limiti nella profondità "

                                                      Rabindranath Tagore
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