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Racconti del Dao



Il Saggio giudica dell'interno secondo l'esterno; questo è il suo modo di trarre conclusioni. All'uomo attribuisce ciò che ha notato nei suoi modi. Ognuno ama colui da cui è amato, e odia colui da cui è odiato. Gli imperatori T'ang e U poterono regnare perché, avendo amato il popolo dell'impero, questo li ripagò di ugual moneta. I tiranni Chié e Ceù invece furono uccisi perché, avendo odiato il popolo dell'impero, questo rese loro la pariglia. È questa la grande legge, il compendio della storia. Dall'epoca di Cenn-nung, di Ciunn, delle tre dinastie, tutti i fasti, tutte le sfortune, hanno avuto queste due ragioni.


Yen-c'oei soleva dire: «A che serve tanta teoria? Io penso che basti approfittare delle occasioni...»

Lieh-tzu diceva: «Non sono d'accordo con la vostra opinione. Quand'anche si abbia più che l'occasione, la cosa desiderata, una condotta inadeguata la farà perdere, come accadde a Chié e Ceù. Coloro che si abbandonano alla golosità, non sono nulla più di cani e galline. Coloro che sanno solo battersi, sono bestie. Nessuno porta rispetto a uomini così, i quali uomini non sono. Il loro disonore porta con sé la loro rovina».


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