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Verbo e parole



«Molti dei miei discorsi» disse Chuang-tzu «sono parabole: molti sono la ripetizione di discorsi altrui. Ho detto,a volta a volta, quel che mi è venuto bene di dire, seguendo il mio senso naturale. Mi sono servito di esempi simbolici tratti dalla realtà esteriore, per far capire cose delle idee. «Non ho la pretesa di affermare che i miei discorsi siano tutti perfetti, giacché non è bene che un padre tessa l'elogio di suo figlio. La lode ha un valore solo quando provenga da un altro. Ad ogni buon conto, io credo che essi abbiano qualità per farsi capire. Tanto peggio per coloro che non li capiranno. «Ho riportato i discorsi di altri allo scopo di chiarire alcune controversie, visto che coloro a cui piace discutere sono inclini a dare grande importanza alla tesi della propria parte, e a trascurare quella della parte avversa. Gli uomini di cui ho riferito in tal modo i pareri sono miei antenati, coloro che mi hanno preceduto. Non che io ritenga qualunque antico un'autorità; non è proprio così che la penso! «Chi non sia andato al fondo delle cose, per quanto possa essere antico, non è un'autorità ai miei occhi, e secondo me non dovrebbe aver peso. Può trattarsi di un narratore di cose antiche, ma questo non vuol dire che di cose antiche sia un maestro. «Ho parlato senza orpelli, in modo naturale, secondo l'impulso del mio senso intimo; perché soltanto le parole così profferite piacciono e durano. Infatti, prima ancora di tutti i discorsi c'è in ogni essere un'armonia innata, la loro natura. In virtù di questa armonia preesistente, il mio verbo, — se è naturale —, farà vibrare quello degli altri, con poche, o con nessuna parola. «Da qui discendono le note espressioni: "C'è un verbo senza parole... Talvolta non c'è bisogno di parole... Qualcuno ha parlato tutta la vita senza dire nulla... Qualcuno, che è stato zitto per tutta la vita, ha [invece] detto molto". «A questo stesso senso naturale si riferisce la constatazione che ogni uomo percepisce spontaneamente se una cosa è adatta o no, se le cose stanno così, o non stanno così. Una percezione del genere non può spiegarsi in altro modo. È così perché è così; non è così perché non è così. Questo va bene perché va bene; questo non va bene perché non va bene. «Ogni uomo è fornito di questo senso di approvazione o di riprovazione. Esso vibra all'unisono in tutti gli uomini. Le parole che sono conformi a esso sono accettate perché sono consonanti, e durano perché sono naturali. «da dove venga una simile unità del senso naturale; essa proviene dall'unità di tutte le nature. Sotto le distinzioni specifiche e individuali, sotto le innumerevoli e incessanti trasformazioni, al fondo dello sviluppo ciclico senza inizio e senza fine, si cela una legge, che è stata chiamata la ruota naturale, o più semplicemente la natura ».

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